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I Fiori dell'Anima


La Floriterapia è un metodo terapeutico basato sull’uso di essenze floreali che mira ad equilibrare il sistema elettromagnetico e l’ armonizzazione dello stato bio –psichico dell’uomo affetto da disarmonie di natura mentale e spirituale. Per intendere i principi sui quali la Floriterapia si fonda dobbiamo comprendere come il concetto di medicina e malattia sia stato interpretato da Edward Bach che è l’inventore di questo nuovo e sperimentale approccio terapeutico.

La medicina e il trattamento dei processi morbosi in qualunque epoca storica e geografica è legato a particolari riflessioni e teorie che di quel tempo e di quel luogo sono propri e che sono condivisi sia dai medici che dagli ammalati.

Nella nostra civiltà le metodologie dei trattamenti morbosi si fondano sul concetto ( consapevole o inconsapevole) secondo il quale la malattia sarebbe un evento accidentale

(e in quanto tale privo di significato) identificabile esclusivamente con i sintomi che gli ammalati presentano. Da queste basi, condivisi da medici e pazienti, deriva che bisogna lottare contro i sintomi fino alla loro scomparsa, senza interrogarsi sul senso di un particolare processo morboso. La metodologia terapeutica utilizzata dalla medicina moderna si basa dunque sulla soppressione dei sintomi, o della causa immediatamente evidente in essi senza indagare sulla causa finale della malattia.

E. Bach nel libro “Guarisci te stesso” afferma che le varie patologie emozionali , psicologiche e spesso per una conseguenza psicosomatica anche fisiche che si possono riscontrare e osservare sono sempre il risultato di una disarmonia profonda, insieme mentale e spirituale che deve essere risolta attivando un processo di presa di coscienza e catalizzando attraverso le informazioni vibrazionali contenute nelle essenze floreali la ri -armonizzazione dello squilibrio patologico. La sua non è una medicina alternativa ma piuttosto un approccio metodologico e clinico alternativo a quello della medicina del nostro tempo. Il concetto di disarmonia si riferisce principalmente ad un conflitto fra l’Anima e la Personalità.

L’Anima è la componente immortale dell’uomo sede dell’Io Superiore che contiene il nostro programma esistenziale. La Personalità fa parte della componente mortale ed è sede dell’Io inferiore nel quale si evidenziano vari aspetti legati a fattori biologici (corpo fisico) , razionali (mente) ed emozionali. La malattia è secondo Bach la conseguenza di un errore spirituale cioè di una mancanza di armonia fra gli obiettivi dell’Io Superiore e quelli della Personalità.

La comprensione della malattia assume un ruolo chiave nel processo terapeutico , attraverso di essa, infatti, viene trasmesso il messaggio legato ad una particolare aspetto squilibrante nell’essere umano. L’attore principale nella trattazione terapeutica è lo stesso paziente che una volta compresa la causa non può più mantenere un atteggiamento passivo né nei confronti dello stato morboso né nei confronti del trattamento stesso. Egli prende coscienza attraverso il colloquio con il terapeuta che la malattia proviene dalla sua interiorità non dall’esterno ed è una concausa di particolari stati d’animo disarmonici. Attraverso un corretto lavoro mentale e spirituale si rende capace di utilizzare la forza di auto guarigione che è in suo possesso ( guaritore interno) e andando alla radice del male che l’affligge ne stana la causa e pone fine alla stessa disarmonia.

In questo processo, funzione fondamentale assume il terapeuta che diviene guida, insegnante e educatore. Egli dovrà essere un profondo conoscitore dell’Uomo nella sua totalità e dovrà istruire il paziente ad intraprendere un lavoro su se stesso che dovrà renderlo consapevole dei suoi errori e incitarlo (anche attraverso i rimedi naturali) a risvegliare il suo potere di auto guarigione. I rimedi, volti soprattutto a riequilibrare la Personalità del paziente, saranno di aiuto, di ausilio in questo processo ma solamente ad essi non può essere delegato il compito di determinare la guarigione.

Queste riflessioni sono piene di conseguenze pratiche. La medicina tradizionale si dimostra insostituibile negli interventi sulle malattie acute che prevedono l’utilizzo di sofisticati strumenti chirurgici, di rianimazione, oltre a un armamentario di farmaci capaci di controllare le funzioni dell’organismo e di distruggere pericolosi microrganismi. Ma essa non può quasi nulla contro malattie croniche( neoplasie, malattie infiammatorie e croniche) tranne che sopprimere temporaneamente i sintomi con i suoi potenti farmaci.

Vi è dunque una discrepanza fra ciò che riesce a ottenere nel trattamento delle malattie acute e la quasi totale impotenza quando si tratta di malattie croniche. Alla base di questa insufficienza operativa vi è un errore nella metodologia terapeutica che se efficace nel trattamento di malattie acute è inadeguata a livello cronico. Occorre dunque aprirsi a nuove sperimentazioni basandosi su presupposti teorici differenti da quelli accettati.

La Floriterapia di Bach può definirsi medicina complementare, in quanto può applicarsi contemporaneamente a qualunque trattamento medico e chirurgico senza che si determino interferenze negative, rientra quindi nel quadro di una medicina integrata.

Il merito maggiore di E Bach nella medicina non è tanto quello di aver scoperto dei rimedi floreali, ma la sua teoria della malattia e della metodologia di trattamento che ne discende, che comprende anche l’utilizzo dei rimedi floreali.

Il trattamento con i fiori di Bach presuppone un atteggiamento differente da quello del panorama contemporaneo della medicina tradizionale di stampo materialistico volto principalmente all’eliminazione dei sintomi e non delle cause. Naturalmente spesso è possibile riscontrare un orientamento simile in tanti terapeuti che tendono a sostituire ai farmaci chimici (considerati tossici) dei rimedi naturali ( fitofarmaci, essenze floreali o rimedi omeopatici) ma ciò è essenzialmente errato almeno secondo i principi teorici del fondatore stesso del metodo. E. Bach ha infatti dato un senso alla malattia e alla sofferenza umana interpretandola come un segnale di un errore spirituale, di un deragliamento durante l’evoluzione dell’essere umano.

In tal senso essa non è accidentale e non è nemmeno punitiva,anzi è benefica perché ci aiuta a riprendere il giusto cammino verso il superamento di conflitti interni. Si può dire che essa è quasi inevitabile durante la nostra esistenza terrena perché è quasi inevitabile commettere degli errori durante il percorso che porta alla Perfezione. Ecco perché nella Natura esistono, non a caso, i rimedi atti ad alleviare la sofferenza umana. I rimedi floreali assumono dunque la funzione di catalizzatori, hanno cioè la capacità di attuare una azione equilibratrice sulla Personalità, accelerando determinate reazioni legate alle Virtù archetipiche contenute dentro la natura stessa delle disarmonie che si sono venute a creare. Tutto questo è coerentemente legato ad un processo di consapevolezza di sé del paziente che presuppone ed è alla base di un profondo lavoro spirituale e mentale.

Vedremo in seguito quale deve essere lo strumento metodologico corretto adoperato dal floriterapeuta per innescare questo particolare processo di riequilibrio e guarigione.


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